CALEIDOSCOPIO

Il bianco e il rosso: ovvero la gioia e la passione.

Il bianco e il rosso: ovvero la gioia e la passione

Siamo reduci dalle festività natalizie.

Ci siamo allietati partecipando a banchetti sontuosi, qualcuno di noi ha fatto qualche giorno di vacanza, tutti abbiamo fatto le corse per comprare i regali ai nostri cari... e ora? Ora si riparte, un nuovo anno ci aspetta.

Ho sempre cercato di attribuire alle feste un significato diverso da quello legato al consumismo.

In realtà i giorni segnati in rosso nel calendario hanno uno scopo: le feste servono a rigenerare lo spirito, l'essere.

Spesso noi sfruttiamo male questi giorni, devastando il nostro corpo già stanco e investendo poco tempo per riflettere. Giornate troppo piene di facce, luci e parole per poi ripartire a gennaio senza aver fatto il giusto reset.

Il bianco e il rosso, questo titolo nasce dall'omelia del parroco il giorno di Santo Stefano. No, non sono preda del misticismo, semplicemente colgo sempre spunti per nutrire il mio essere.

Dall'essere nascono le idee che danno senso al nostro fare per ottenere i nostri risultati nella vita, nel lavoro, nello studio e nello sport.

La sera di Santo Stefano mi reco a messa e il parroco impronta l'omelia sulla lettera che Roberto Baggio scrisse e dedicò ai giovani in occasione della sua partecipazione al Festival di San Remo.

Il campione del pallone, in poche e semplici parole, in una lettera riassume i valori che lo hanno accompagnato per tutta la sua carriera.

Due di questi valori sono per me fondamentali: la gioia e la passione.

La gioia, questo sentimento al quale io attribuisco il colore bianco, è quel sentimento che provo ogni giorno nel fare i piccoli gesti del mio quotidiano.

Visitare un cliente, recarmi in ufficio, chiudere un contratto, etc...

La passione, il valore che amo di più, al quale attribuisco il colore rosso, perché per me il rosso è il colore della vita. Non può esserci vita senza la passione, quel sentimento irrazionale che ti spinge ad andare oltre, ad amare quello in cui credi. Ma la passione non è solo amore, è sacrificio.

Sacrificio, non è una brutta parola come ci vogliono far credere i guru dei media. Il sacrificio è la capacità "rendere sacro ciò che facciamo", cioè dare un senso alle rinunce, al duro lavoro.

Senza sacrificio non mi sarei laureata, senza sacrificio non avrei fatto nascere Pura, non avrei formato una famiglia, etc...

Credo che non possa esistere vera gioia se non c'è passione. Non c'è gusto nel raggiungere nuovi traguardi, se non abbiamo faticato per conquistarli.

Non è vera passione se non siamo disposti a fare qualche sacrificio.

Chi fa impresa sa benissimo che non esistono scorciatoie, che il duro lavoro, la passione, il sacrificio permettono di costruire aziende che durano nel tempo, che creano successo e prosperità. Aziende che imparano dal mercato e che sanno creare a loro volta logiche di mercato.

Perché questo articolo?

Perché il 2018 possa essere un anno speciale per tutti noi!

Perché la sera possiamo tornare a casa stanchi ma felici di ciò che abbiamo realizzato.

Perché di fronte alle sfide quotidiane, possiamo rinsaldare la passione per il nostro ruolo, invece di andare in comodità, troviamo sempre il coraggio di andare oltre.

Perché non esiste bianco, senza rosso.

Conosci te stesso!

Chiara Pulzato

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