Il vademecum del buon leader: le 7 regole per coinvolgere, condividere e divertirti
Chiaramente i primi a dover "mentalizzarsi" al ruolo di leader sono proprio i titolari, i quali durante il loro percorso di consapevolezza e crescita, vivono spesso momenti di sconforto che nascono, a mio avviso, da aspettative troppo elevate in materia.
La narrativa ci ha educati al concetto di "leader-eroe", siamo costantemente bombardati da modelli di leadership carismatica (uno dei tanti tipi di leadership possibile e che a mio avviso non è neppure la migliore) perché diciamoci la verità, fa più notizia raccontare le gesta spettacolari di un giovane manager anglosassone che la quotidianità di un piccolo o medio imprenditore italiano, c'è più clamore nel riportare l'anticonformismo di una campagna marketing di qualche multinazionale, che i risultati ottenuti con costanza da un'azione commerciale coerente agli obiettivi aziendali prefissati.
Insomma, sembra quasi che la leadership debba essere per forza una qualità eroica, elitaria, non per tutti.
Se ti chiedessi in questo momento di pensare a qualche leader o a qualche azione di leadership, probabilmente la tua mente
evocherebbe nomi altisonanti o episodi particolari.
Cancella tutto!
Ognuno di noi può essere un buon leader, anzi, dobbiamo diventarlo con costanza, perché la leadership è un'attitudine che va vissuta
nell'ordinario e che come tale va allenata. La leadership è tremendamente ordinaria e raramente straordinaria!
Come consulente sono stanca di sentire esprimere concetti con paroloni difficili, le aziende sono fatte di persone e quindi occorre parlare con
competenza ma in modo semplice e immediato.
Abbinare la leadership a modelli eroici crea soltanto alibi negli imprenditori e nei loro collaboratori, perché la associano a modelli troppo
lontani dal quotidiano quando invece tutti noi dovremmo ogni giorno chiederci "come posso essere un leader oggi?"
Bene, provo a rispondere a questa domanda con 7 semplici regole che ho categorizzato in anni di esercizio della mia professione....
Prima però ti darò la mia definizione di leader.
Il leader è la persona che aiuta un gruppo di lavoro a raggiungere degli obiettivi comuni utili e sfidanti. Per far ciò esercita un'azione educativa di scambio: dà qualcosa (scopriremo poi cosa) per ricevere in cambio qualcos'altro.
Questa definizione non ha nulla di trascendentale, anzi, è molto concreta e quotidiana, talmente semplice da far capire come tutti non solo possiamo diventare leader, ma dobbiamo per forza esserlo tutti i giorni, altrimenti diventiamo persone "asociali" e "inutili". Sì, essere leader implica interagire con le persone e aver qualcosa da dare in termini di valore aggiunto per ricevere valore aggiunto.
Detto ciò, presa come postulato la definizione di leadership appena condivisa, ecco le 7 regole spicciole per vivere con responsabilità il nostro ruolo di leader ogni giorno.
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Regola della focalizzazione. Focalizzati su che cosa vuoi ottenere e su cosa vuoi fare ottenere. Quando ti è difficile pensare a lungo periodo (può succedere) focalizzati con tutte le tue forze sull'obiettivo più utile da far raggiungere nel medio termine.
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Regola del "5-24". Impara a chiudere e far chiudere i cicli in tempi utili. Ogni domanda che ti viene posta, ogni questione da chiarire, o è semplice e quindi gestibile in poco tempo (entro 5 minuti) o deve essere gestita entro le 24 ore successive (dare risposte in tempi utili per favorire le azioni).
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Regola del "sacco a pelo". Affianca le persone perché si migliorino, acquisiscano metodo e fiducia, ma una volta portate alla delega, "non portarti il sacco a pelo e soggiornare nella loro vita", condividi gli obiettivi e gratifica sui risultati lasciando libertà di azione.
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Tecnica del baccalà. I miei clienti la conoscono bene e sorridiamo tanto ogni volta che la nomino. Ogni brava massaia veneta sa che per preparare un buon baccalà ci vuole tempo, perché il pesce va ammorbidito e "battuto" tutto il tempo necessario per ottenere un risultato eccellente. La tecnica del baccalà è indispensabile per crescere i collaboratori. Quante volte va ribadito un concetto o preteso un atteggiamento? Tutte le volte necessarie per il verificarsi del cambiamento.
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Regola "dei piccoli versamenti quotidiani". Saper prendere una decisione importante, risolvere una situazione difficile con maestria non è solo questione di talento, non è fortuna, ma è frutto di allenamento costante. Essere un buon leader non significa concentrarsi solo su questioni importanti, ma occuparsi con costanza delle questioni che a lungo andare ti permettono di affrontare questioni importanti. E' come se ogni giorno attraverso la costanza nel perseverare i tuoi obiettivi tu versassi in banca un credito; non si sa quando, ma prima o poi arriverà il momento in cui dovrai spenderlo.
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Regola del "1 micron di spessore e 1 chilometro di larghezza". Mi permetto di citare un'espressione di Les McKeown per questo punto. Questa regola sta ad indicare una cosa molto semplice. L'obiettivo del leader non è quello di creare una squadra felice, ma è quello di creare una squadra competente che è felice in quanto è capace di raggiungere gli obiettivi.
Quindi per far questo il leader non deve essere onnisciente nel settore prescelto e diventare l'esperto tecnico di turno, deve piuttosto generare valore aggiunto dando prospettiva. Incanalare la continuità negli obiettivi in modo da dare valore aggiunto all'operatività altrui.
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Regola del tè stesso con metodo. Ognuno di noi ha il proprio stile di leadership che gli viene naturale (analizzeremo la prossima volta gli stili di leadership), non cerchiamo di scimmiottare gli atteggiamenti altrui che non ci appartengono. Prendiamo consapevolezza del nostro modo di essere e lavoriamoci con costanza per generare e far generare valore aggiunto. Creiamo il nostro metodo in coerenza al nostro modo di essere e agli obiettivi da raggiungere. La coerenza è la prima dote di un leader.
Seguire queste semplici regole, ogni giorno, ci fa essere dei leader e quindi ci permette di coinvolgere, condividere e di divertirci.
Conosci te stesso!
Chiara Pulzato