La potenza è nulla senza il controllo
"La potenza è nulla senza il controllo", recitava qualche anno fa un meraviglioso spot di una nota casa di pneumatici.
In realtà è quello che penso spesso durante le mie giornate lavorative.
Sono diversi i fattori che mi fanno riflettere e mi preoccupano quando inizio a sviluppare un progetto di consulenza, ma le criticità che mandano "fuori controllo" un'impresa di norma scaturiscono da queste 3 situazioni:
- una crescita del fatturato casuale (cioè non determinato da strategie definite e condivise);
- un'espansione esterna non supportata dal consolidamento dell'organizzazione interna;
- la mancanza di standardizzazione dei processi, i famosi "centri di potere" (quando il know-how aziendale è incentrato sul saper fare di pochi collaboratori).
Ci sono delle domande alle quali l'imprenditore necessariamente deve dare una risposta per capire lo stato di salute in cui si trova la sua azienda.
- Quanto è potente la mia azienda?
- Fatturato e marginalità sono gli unici parametri per misurare la capacità di crescita?
- Il controllo come si declina all'interno di una organizzazione?
- Che cosa significa avere il pieno controllo della propria azienda, ammesso che esista una formula che porti al pieno controllo?
Il mio lavoro nelle aziende può prevedere due tipi di intervento:
- Aumentare la potenza;
- Definire il controllo.
La potenza di un'organizzazione è racchiusa nella capacità produttiva.
La produttività è un parametro ben diverso dalla produzione, perché per produzione si intende la prestazione di un ruolo o di una funzione, mentre la produttività indica il valore generato dalla prestazione (nel prossimo articolo parleremo della necessità di ogni azienda di definire il proprio modello di business inteso come sistema attraverso il quale l'azienda progetta, genera, distribuisce e cattura valore).
La capacità produttiva è data quindi da un input valoriale e da un output materiale.
Definita e calibrata la potenza, intesa come valore aggiunto che si vuole generare, per poterla distribuire e catturare nel mercato, è necessario controllarla al fine di veicolarla in maniera efficace.
Nasce quindi il problema del controllo.
Che cos'è il vero controllo?
La competenza.
La competenza è la capacità di misurare le proprie prestazioni, di standardizzarle e quindi migliorarle.
La competenza nasce dalla capacità di programmare un'idea per definire un piano d'azione e ottenere un risultato previsto, misurabile, replicabile e quindi migliorabile.
Le nostre aziende spesso sono piene di talenti ma non sempre il talento diventa competenza.
La competenza è ben diversa dall'arte del "sapersi arrangiare", non è una dote innata, ma è frutto di una costante attività di pianificazione e monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi. L'esperienza diventa competenza solo se codificata, altrimenti diventa centro di potere.
La competenza prevede la creazione di un metodo e quindi di un linguaggio comune, oggettivo e scambiabile.
La competenza elimina la resistenza al cambiamento e porta alla ricerca del miglioramento continuo.
Perciò concludo che è proprio vero che la potenza è nulla senza il controllo, perché per quanto un'azienda possa nascere su un'intuizione di business geniale e veramente utile, finché l'organizzazione non maturerà un proprio modello di business strutturato e competente, sarà sempre "fuori controllo" e quindi in balia dei cicli di mercato.
Conosci te stesso!
Chiara Pulzato